Letture da lettino. Seconda parte

Letture da lettino. Seconda parte

Continuiamo con i nostri consigli per le letture d’estate! Le peripezie della psiche sono sempre state oggetto di interesse e curiosità generale. Un po’ come quando incontrate un amico psicologo e gli chiedete se è normale che sulle strisce per strada cercate di mettere il piede solo sul bianco o cosa significa il sogno della notte scorsa. 


La paziente silenziosa di Alex Michaelides

La vita di Alicia Berenson è apparentemente perfetta. Una famosa pittrice sposata con un fotografo di moda molto richiesto, vive in una grande casa in una delle zone più ambite di Londra. Una sera suo marito Gabriel torna a casa tardi,  Alicia gli spara cinque volte in faccia, per poi chiudersi in un mutismo totale. Da quel momento Alicia diventa, suo malgrado, un caso a cui si appassiona l’opinione pubblica. Theo Faber è uno psicoterapeuta criminale che ha aspettato a lungo l'opportunità di lavorare con Alicia. La sua determinazione a farla parlare minaccia di consumarlo. La paziente silenziosa è un emozionante thriller psicologico sull'atto di violenza di una donna contro il marito e sul terapeuta ossessionato dallo scoprire le sue motivazioni.


La persona depressa di David Foster Wallace

La persona depressa è la protagonista del racconto inserito fra le Brevi interviste a uomini schifosi, figura femminile senza nome che descrive la difficoltà di vivere e le relazioni con la terapeuta ed il suo Sistema di Sostegno (il gruppo di amiche con cui si confida). L’assenza di caratteri personali aiuta Wallace a chiarire il vero protagonista del racconto: il pensiero depressivo. Lo stile narrativo infatti ricalca in tutto e per tutto l’elucubrazione mentale, la ripetitività - fatta di incisi, rimandi, sottolineature e parentesi - e l’ossessione della psiche depressa. 


Il superstite di Wulf Dorn

Una registrazione su nastro che termina in un silenzio improvviso, un silenzio insopportabile. Jan Forstner non ha avuto nient’altro dal suo fratellino Sven, scomparso senza lasciare traccia nella stessa notte in cui anche il padre del protagonista si schianta contro un albero in auto. Sono passati ventitré anni e Jan decide di accettare un incarico come psichiatra e criminologo nello stesso ospedale dove ha lavorato suo padre, riprendendo così la trama del suo passato interrotto. Un misterioso suicidio riapre le maglie dei casi irrisolti della sua storia e lo conduce a un terribile segreto. Un thriller maturato dalla penna capace di Wulf Dorn, dopo il successo de La psichiatra.


Il male oscuro di Giuseppe Berto

Apparso per la prima volta nel 1964, Il male oscuro ottenne subito un grande successo, vincendo nello stesso anno il Premio Viareggio e il Premio Campiello; come nota Emanuele Trevi nello scritto che accompagna la sua ultima edizione, appare come un capolavoro assoluto dotato di «un’autorevolezza paradossale, che si basa sulla travolgente energia degli stati d’animo», e si pone in continuità con l’analisi che grandi scrittori come Gadda e Svevo stavano compiendo, attraverso la pratica del flusso di coscienza, sul dolore di vivere. Il male oscuro, tuttavia, segna una svolta fondamentale rispetto a queste opere precorritrici: non descrive semplicemente una nevrosi, ma la mima e la incarna e noi ne seguiamo le evoluzioni, dal complesso di Edipo nei confronti del padre al senso di inadeguatezza all’interno delle relazioni familiari, accompagnati dalla prosa leggera, satirica e dolente di un grandissimo scrittore.


La paziente delle quattro di Noam Shpancer

Shpancer è sia un professore di psicologia che un medico in Ohio, mentre il suo protagonista senza nome lavora in una città senza nome come professore e medico. Il buon psicologo (The good psychologist è il titolo originale del romanzo) trascorre le sue giornate curando i disturbi d'ansia e insegnando psicologia agli studenti. Di colpo, la routine della sua vita è scossa da una nuova paziente, una spogliarellista che non riesce più a esibirsi in pubblico, e che gli chiede di essere ricevuta alle quattro di pomeriggio. Progressivamente, mentre la terapia procede vediamo emergere i sentimenti, le paure, i pensieri conflittuali sollecitati dall’incontro con la donna e tremare il confine tra vita professionale e vita privata del protagonista, un "malinconico che invecchia", con la propria fragilità e i nodi irrisolti della propria esistenza. 


L' altra verità. Diario di una diversa di Alda Merini

"Odoravamo di sapone e di bucato e detersivi vari, come fossimo stati dei panni e non degli esseri umani". Il diario che ha scritto Alda Merini durante la sua esperienza di ricovero decennale in manicomio è una vibrante testimonianza dell’orrore e della solitudine della costrizione ed è anche un meraviglioso tributo alla vita. Con la sapienza dei grandi visionari, la poetessa restituisce un’analisi fin troppo lucida dei sentimenti e degli avvenimenti connessi alla degenza: lo sperdimento, l’indifferenza, la violenza degli elettroshock, la spersonalizzazione degli individui e poi squarci di bellezza, di profonda umanità, di originaria innocenza. Con una prosa di frammenti che non è mai frammentata.


Eleanor Oliphant sta benissimo di Gail Honeyman 

Vero e proprio caso editoriale 2018, la storia di Eleanor Oliphant è la storia dei tentativi che la psiche mette in atto per provare ad adattarsi alla vita dopo un’infanzia profondamente traumatizzata: la protagonista è una donna bizzarra, burbera, goffa, in ostaggio della necessità ossessiva di tenere tutto sotto controllo. Tranne il fine settimana, in cui si stordisce ubriacandosi di vodka. Ma con l’affacciarsi di un affetto nuovo, prima, e poi con l’avvio di un percorso terapeutico, si apre per Eleanor una nuova possibilità di vita, che passa dalla rinuncia ai rituali alla comprensione delle ferite rimaste aperte. L’autore ci offre un’immagine talmente vivida del suo personaggio, che alla fine ci sembra di conoscerla da sempre.


Lizzie di Shirley Jackson

Uscito per la prima volta nel 1954, questo romanzo si snoda intorno ad un tema che è sempre stato molto popolare nella letteratura e nel cinema: le cosiddette personalità multiple. Lizzie soffre di tremendi mal di testa e di insopportabili dolori alla schiena, è ombrosa e sembra nascondere dentro di sé un abisso. La zia ad un certo punto decide che è necessario l’intervento di un medico che si occupi della sua psiche: il dottor Wright. La narrazione procede seguendo l’emergere delle diverse personalità che animano la psiche di Lizzie, inframezzate dai commenti che il dottor Wright rivolge direttamente al lettore, per “informarlo” delle caratteristiche e del decorso dei sintomi di Lizzie. Un classico, che nonostante l’età mantiene una forza narrativa magnetica.

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