Destino d'amore

Destino d'amore

Quale è lo schema ricorrente nelle vostre relazioni?
Esiste un tipo di persona che attraete regolarmente, lo stesso meccanismo relazionale che riproducete di continuo, anche se magari non sempre è buono?
(Si dice che per la legge dell'attrazione, il karma, l'oroscopo o quello che sia, il destino ti continui a mandare lo stesso tipo di persona finché non hai imparato la lezione, ma poi chissà se è vero o se siamo solo tutti sfigati)

Giada è una donna di 30 anni, è single e ha uno spiccato senso dell’umorismo. Su un gruppo Facebook pone una domanda che sembra essere sempre più centrale nella definizione delle relazioni d’amore contemporanee.
Esiste uno schema relazionale ricorrente che riproduciamo nei nostri rapporti d’amore? Perché abbiamo spesso l’impressione di incontrare persone che hanno caratteristiche simili fra loro, con le quali mettiamo in atto dinamiche che sembrano ripetersi all’infinito?

Questo ineluttabile destino è la frattura nella quale confluiscono, addensandosi in un unico confuso magma, il senso comune e le categorie interpretative della psicologia.

Due considerazioni prima di addentrarci nel tema.

A differenza della maggior parte delle discipline scientifiche e sociali, la psicologia condivide con il senso comune il lessico. Mentre parole come “osteoporosi”, “coibentazione” o “usucapione” rimandano immediatamente a contesti e linguaggi tecnici altri, che incontriamo nelle nostre vite solo in base a esigenze univoche e limitate nel tempo, quando parliamo di relazioni, emozioni, ossessioni e comportamenti, ci riferiamo a contesti e linguaggi che viviamo quotidianamente. L’impressione che la psicologia come disciplina sia in qualche misura un “sapere collettivo” è fortemente rafforzata proprio dall’uso del linguaggio.
A differenza delle altre discipline scientifiche e sociali, in Psicologia è difficile ricondurre i fenomeni manifesti a strutture “oggettive” sottostanti. Mentre l’osteoporosi rimanda direttamente alla struttura scheletrica, la coibentazione al materiale utilizzato in edilizia per l’isolamento di ambienti, l’usucapione all’insieme di norme codificate per legge, la mente non è direttamente riconducibile al cervello.
Nonostante lo sviluppo delle neuroscienze, la psiche e le relazioni umane restano ambiti non oggettivabili, che si fondano ampiamente sul simbolico. Il simbolico si presta ad interpretazioni multiple: è questo il reame in cui - per il senso comune - i nostri vissuti incontrano l’ambito spirituale, il karma, il destino, il magnetismo animale, l’amore come unione di anime allo stesso tempo imperscrutabile e fatale.

L’idea che una forza esterna ordinatrice ci spinga ad incontrare “sempre lo stesso tipo di persona” è indubbiamente seducente.
Parole come “sempre” e “stesso” sono segnali di come funziona la mente inconscia, caratterizzata dal senso di identità fra fenomeni diversi e dall’assenza di tempo. L’inconscio riconduce l’ignoto al noto per avere l’impressione che tutto sia sotto controllo e in qualche forma prevedibile.

Incontrare “sempre lo stesso tipo di persona”, più che rappresentare un verbale dei fatti avvenuti nella nostra esperienza, dà conto della continuità del nostro vissuto emozionale. Il funzionamento inconscio della mente organizza l’esperienza come un insieme coerente - senza contraddizioni - di vicende e relazioni, mettendo in primo piano gli elementi comuni (o almeno quelli che viviamo come tali), generalizzandoli ed escludendo tutto ciò che è diverso e dunque dissonante.

Questa è la linea di confine che separe il senso comune dall’interpretazione psicologica. Se il senso comune sottolinea le comunanze, l’analisi psicologica delle emozioni e delle relazioni permette di recuperare differenze, elementi contestuali, discontinuità.

Possiamo dire che uno degli scopi della psicologia è sottrarre l’amore al destino. Comprendere i vissuti legati alle relazioni d’amore, su tutti quello di ripetere sempre lo stesso copione come fosse già scritto, permette di accedere alla complessità della mente e delle emozioni, alle caratteristiche che differenziano le persone che abbiamo amato, che amiamo e che ameremo, ai significati che attribuiamo alle relazioni. 

Un’altra bellissima definizione dello scopo dell’analisi psicologica è quella di “ampliare i gradi di libertà della mente”. E’ proprio l’opposto del destino, vissuto come condanna. 


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