Corpo e relazione nella didattica ai tempi del Covid
Come immaginare una didattica che sappia sostenere il senso del contatto quando dal contatto ci si deve proteggere?
Corpo e relazione: i due nuclei fondanti dell’educazione dai 3 agli 11 anni. Come possiamo immaginare una didattica che li contenga, quando sono diventati gli elementi critici di una scuola che deve proteggere dai contagi? L’educazione per quella fascia di età che va dai 3 agli 11 anni influenza tutto il percorso di crescita di quello che sarà il cittadino adulto: l’educazione sentimentale e relazionale, l’educazione alla salute, alla cooperazione, alla convivenza e alla cittadinanza, comincia nella scuola d’infanzia e prosegue nella scuola primaria, costruendo le strutture intersoggettive all'interno delle quali saranno poi inseriti i contenuti. L’emergenza Covid, che ha portato a una chiusura estremamente prolungata delle scuole, ha costretto educatrici, educatori e insegnanti a improvvisare un nuovo modo di fare didattica, al quale nessuno era preparato. Oggi le scuole hanno riaperto, ma le disposizioni anti contagio, che limitano sia l’uso del corpo che gli aspetti relazionali, mettono a dura prova le pratiche didattiche, che faceva di questi due elementi il nucleo pedagogico in questa fascia di età. Immaginare una pedagogia che possa nuovamente mettere corpo e relazione al centro dei suoi percorsi sembra un compito quasi impossibile, che si può però affrontare attraverso il confronto tra colleghi e il dialogo con quelle professionalità che si occupano da sempre di infanzia ed educazione. La riflessione che ne scaturisce può recuperare le radici di significato, individuare i pilastri insostituibili del nostro modo di operare con i bambini, e portarli in un nuovo modo di fare didattica, per ripensare nuovi scenari, nuovi spazi e nuovi canali. Confrontiamoci insieme su questi aspetti, e cerchiamo modi alternativi per comunicare e lavorare con l’infanzia.
Un talk di Emanuela De Bellis