Attraversare la frontiera

L’esodo migratorio incontra puntualmente un limite che diventa reale al momento del superamento di una frontiera. Il passaggio della frontiera, per molti è necessario per poter cambiare attraverso un percorso di distanziamento, sostituzione e reinnesto.

Al di là della frontiera diventa obbligatorio esibire le proprie generalità identitarie .

“L’identità di ogni persona -afferma- Amin Maalouf , giornalista e scrittore franco libanese ,è costituita da una moltitudine di elementi [...] Per la stragrande maggioranza degli individui c'è, di sicuro, l'appartenenza ad una tradizione religiosa; ad una nazionalità, talvolta due; ad un gruppo etnico o linguistico; a una famiglia, più o meno allargata; ad una professione; a un'istituzione; a un certo ambiente sociale [...] Ma la lista è assai più lunga, virtualmente illimitata: si può sentire un'appartenenza più o meno forte, ad un villaggio, a un quartiere, a un clan, a una squadra di sportivi   [...] tutte queste appartenenze non hanno evidentemente la stessa importanza..  . Ma nessuna è totalmente insignificante. Sono gli elementi costitutivi della personalità, si potrebbe quasi dire ‘i geni dell'anima’      [...] non si trova mai la stessa combinazione in due persone diverse, ed è proprio ciò che fa si che ogni essere sia unico e potenzialmente insostituibile”. [1]  min Maalouf , Identità, Bompiani, Milano 1999, pag 16.

Sono molti oggi gli psicologi che si trovano ad incontrare persone provenienti da altri paesi. Emigranti, richiedenti asilo. Ma  anche le problematiche dei giovani studenti o lavoratori che emigrano all’estero o vengono in Italia.

Con l’aiuto di una mediatrice culturale parleremo di cosa significa vivere in un contesto diverso dal proprio, delle sfide che la Psicologia Occidentale oggi deve affrontare nella presa in carico di persone provenienti da culture diverse dalla nostra .

Le trasformazioni relative ai contatti e agli scambi nel mondo di oggi avrebbero bisogno di una cura e di un tempo necessario alla elaborazione del cambiamento.

Se la fenomenologia del trauma rimanda ad un tempo fermo, ad un blocco del naturale fluire psichico, esperienza vissuta e conosciuta dai molti migranti che hanno subito il carcere, le torture nel paese di origine e nel corso del viaggio, parleremo anche di tutte quelle microtraumaticità che sono vissute dagli italiani nell’accogliere cittadini stranieri,un disagio sentito oggi in modo diffuso.

Teatro India Lungotevere Gassman 1

1 Giugno 2019 17:30 - 18:30

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