Il talk in questione intende affrontare la tematica della diversità in base al genere, di appartenenza (assegnato alla nascita) o di elezione, considerando il diverso peso e potere che i diversi generi hanno nel mondo attuale.
La visione femminista, declinata dal punto di vista di un uomo che siede in posizione privilegiata (maschio, bianco, etero, cisgender), si confronta e si confonde con la visione di una donna, in parte privilegiata (femmina, bianca, etero, cisgender).
La presunta superiorità di un genere sugli altri determina non solo un uso del linguaggio impari e spesso offensivo, ma anche un’influenza sulla visione stessa della realtà, esasperando su tutti i piani (economico, di pari opportunità, di carichi di cura, di ruolo sociale o sessuale, di progressione di carriera o ampiezza di pensione) un divario sempre più evidente.
Si può essere uomini e femministi senza perdere "virilità" e vantaggi socio-economici? Si può essere donne senza essere femministe combattendo comunque stereotipi di genere che le vogliono al piano inferiore nella scala gerarchica?
Può l'interserzionalità ricucire gli strappi tra i generi ampliando la platea di attivisti, attiviste, attivistз, sollecitando riflessioni dinamiche e profonde sul linguaggio inclusivo, sul rispetto delle gradazioni e varianze di genere, sull'unicità delle persone?
Ne parleremo con:
Paola Biondi
Psicologa Psicoterapeuta, Referente Ordine Psicologi Lazio Pari Opportunità, Componente CPO Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi
Lorenzo Gasparrini
Blogger, attivista antisessista e dottore di ricerca in Estetica. Nasce a Roma nel 1972. Durante gli studi di filosofia e una breve carriera accademica in diverse università del centro Italia incontra testi e protagoniste dei femminismi, decidendo così, dopo aver iniziato un percorso di profonda critica personale, di dedicarsi alla diffusione e divulgazione di argomenti riguardo gli studi di genere, soprattutto rivolti a un pubblico maschile. Conduce seminari, workshop e laboratori in università, centri sociali, aziende, scuole, sindacati, ordini professionali, gruppi autorganizzati; pubblica costantemente su riviste specializzate e non, sia online che stampate. E’ autore di “Perché il femminismo serve anche agli uomini” (Eris, 2020), “NO. Del rifiuto e del suo essere un problema maschile.” (Effequ, 2019), “Non sono sessista, ma… Il sessismo nel linguaggio contemporaneo” (TLON, 2019) e “Diventare uomini. Relazioni maschili senza oppressioni” (Settenove, 2016, nuova edizione 2020).
Michela Murgia
Scrittrice italiana (n. Cabras, Oristano, 1972). Di formazione cattolica, prima di debuttare come scrittrice ha svolto diverse attività; significativa l’esperienza come venditrice telefonica: esordisce infatti con Il mondo deve sapere (2006), romanzo tragicomico sul mondo dei call center. Il diario ispira l’opera teatrale omonima e il film Tutta la vita davanti (2008). Molto legata alla sua terra, nel 2006 pubblica un blog (Il mio Sinis) in cui ne descrive i luoghi meno conosciuti e, due anni più tardi, scrive Viaggio in Sardegna (2008). Nel 2010 esce Accabadora, premio Super Mondello e premio Campiello, mentre è del 2011 Ave Mary, riflessione sul ruolo della donna nel contesto cattolico. Tra le sue opere successive: Presente (con A. Bajani, P. Nori e G. Vasta, 2012); il romanzo L'incontro (2012), che analizza i temi della condivisione e delle affinità; il saggio breve sul femminicidio "L'ho uccisa perché l'amavo". Falso! (con L. Lipperini, 2013); il romanzo Chirú (2015); il volume Futuro interiore, in cui riflette sulla sua generazione (2016); Il mondo deve sapere (2017), diario di un mese nel mondo dei call center. Alle elezioni regionali sarde del 2014 si è presentata con la coalizione Sardegna possibile, che non ha superato lo sbarramento previsto dalla legge. Nel 2018 M. ha debuttato come attrice interpretando G. Deledda nello spettacolo teatrale Quasi Grazia, diretto da V. Cruciani e tratto dall'omonimo testo di M. Fois; sono dello stesso anno il romanzo L'inferno è una buona memoria e il saggio Istruzioni per diventare fascisti, mentre nel 2019 sono stati pubblicati Noi siamo tempesta. Storie senza eroe che hanno cambiato il mondo e Morgana (con Chiara Tagliaferri), a marzo 2021 è uscito il libro Stai zitta e altre nove frasi che non vogliamo sentire più.