Il desiderio e la paura di cambiare

Può capitarci di sentire che siamo in un vicolo cieco, che le cose non girano come dovrebbero, che ci sarebbe bisogno di rivedere alcuni aspetti della nostra vita: il lavoro, una relazione, la casa dove abitiamo. Questa sensazione è quella che più spesso viene associata al concetto di crisi, e quella che sembra portarsi dietro una conseguenza necessaria: il cambiamento.

Il desiderio di cambiamento è anche una delle spinte che accompagna la scelta di intraprendere un percorso psicologico/psicoterapeutico. Spesso, anzi, è fondamentale che si attivi un immaginario di vantaggi personali che sostengano la richiesta di aiuto e che possiamo riuscire anche a verbalizzare: vorrei ottenere questo o quello; spesso, vorrei che la situazione che mi fa soffrire smetta. 

Tuttavia, è meno raro di quanto si pensi che il cambiamento si riveli un compagno di viaggio ambivalente: generalmente questo accade quando la fantasia di cambiamento cede il passo alla necessità di cambiare davvero. Percepiamo, cioè, che il cambiamento ha un costo: non succede che il mondo cambi per venirci incontro (o, almeno, capiamo che non possiamo investire su questa speranza); succede che dobbiamo essere disponibili a modificare alcuni nostri assetti di base, alcuni giudizi, alcuni comportamenti, alcune aspettative.

Questo depositarsi della fantasia del cambiamento nella possibilità di un cambiamento intimo che ci riguarda spesso ci fa paura, ci fa venire voglia di mandare tutto a monte, di tornare indietro. Si spiega così anche il motivo per cui ad un certo punto smettiamo di andare in analisi, non ci separiamo da una persona con cui non siamo felici, non spediamo quel benedetto curriculum. Gli essere umani, in fondo, sono creature altamente adattive. Ce ne siamo accorti anche nella recente pandemia: ci è accaduta una cosa enorme, eppure l’abbiamo attraversata, ne abbiamo ricavato vantaggi, l’abbiamo trasformata nel nostro quotidiano, tanto che adesso tornare ad uscire ci può creare disagio.

Durante questo incontro, parleremo quindi del cambiamento nella sua doppia accezione: desiderio e paura. E di come sia necessario accoglierli e considerarli entrambi, per seguire il nostro processo di individuazione.

Ne abbiamo parlato con:

Sergio Stagnitta
Psicologo Psicoterapeuta. Da oltre 20 svolge la libera professione. Fondatore del sito Cinema e Psicologia (www.cinemaepsicologia.it), nato per condividere esperienze personali e professionali sull'uso formativo e terapeutico del cinema. Dal 2006 svolge dei "laboratori esperienziali di gruppo e cinema". Autore di un blog nel sito Espresso/Repubblica Blog.

Barbara Collevecchio
Psicologa ad orientamento junghiano, membro dell’associazione di ricerca in psicologia analitica “Alba” di Bologna. Autrice del saggio di psico antropologia “Il male che cura”, sta ultimando il il secondo saggio: “Narcisus Politicus” in cui analizza il narcisismo in politica. Blogger Huffington Post, Articolo 43, si occupa di analisi della Propaganda politica