Microcosmi e Macrocosmi: il futuro delle famiglie, delle coppie, delle relazione genitori-figli, delle amicizie
Come rimanere vicini senza restare fermi
Fino a qualche decina di anni fa, il futuro era la semplice proiezione del presente e le regole di previsione sul domani potevano trarre ispirazione dall’oggi. Un futuro per sempre durante l’arco della propria vita, soggetto a rivisitazioni solo per la generazione a venire.
La famiglia, era e sarebbe continuata ad essere, una famiglia composta da giovani genitori, uniti nella stessa casa, con la possibilità di essere assistiti da nonni “attivi” e dagli amici di sempre. Le relazioni amicali un continuo “aggiungere” senza rinunciare all’esplorazione del nuovo e salvaguardare la concretezza del “conosciuto”.
Oggi il futuro non è più quello di una volta. Il lavoro che facciamo, la città, il quartiere o la casa dove viviamo non sono più destinati ad essere immobili. E con loro cambieranno i colleghi, i vicini, i conoscenti. E cambieranno le distanze che ci dividono dai partner, dai genitori, dai figli e con esse il significato che diamo a queste relazioni.
Come e in che misura la stessa consapevolezza che la relazione che stiamo stringendo con una persona potrebbe non durare per sempre cambia la forma e il contenuto della stessa relazione? Quali sono gli strumenti per accogliere e trasformare il senso di incertezza di questo orizzonte nuovo?