Perché e quando andare in terapia?
Come può la terapia aiutarmi a superare quelle sensazioni e quei pensieri che mi fanno sentire cosi inadeguato, indifeso, angosciato e tanto arrabbiato?
Come faccio a controllare i miei comportamenti, spesso sbagliati, che non vorrei attuare, ma che neanche io capisco o riconosco?
Se queste domande risuonano familiari, se ci si sente bloccati, limitati, insofferenti, angosciati e non si capisce più se stessi, ma non ci si vuole arrendere e non si vuole più stare cosi, allora si è pronti per aprire le porte alla possibilità di un percorso Psicoterapeutico.
Spesso però rivolgerci ad uno psicoterapeuta è una decisione presa con riluttanza, a volte con vergogna e diffidenza, spesso basata su molti preconcetti e distorsioni della realtà.
Facciamo un esempio…
se la nostra macchina comincia darci dei problemi, possiamo parlarne con un amico, farla vedere al vicino di casa che si professa esperto, lamentarci con i mostri parenti, sfidare la fortuna e portarla in autostrada, ma poi, se la macchina continua a non funzionare come noi vorremmo, la portiamo dal meccanico!
Beh, per la nostra mente è uguale, ogni tanto ha bisogno del suo meccanico specializzato, lo Psicoterapeuta, per poter continuare a funzionare correttamente!
Con una piccola/grande differenza però…
lo psicoterapeuta non è esattamente come un meccanico, non agisce direttamente sul motore e lo ripara, lo psicoterapeuta lavora con voi, creando una profonda relazione empatica e di fiducia che non può e mai potrà funzionare se non sarete voi i primi a voler fortemente far ripartire la vostra vita.
In fondo uno dei grandi padri della psicoanalisi ha sempre affermato: “L’uomo può realizzare cose stupefacenti, se queste hanno un senso per lui” e lo psicoterapeuta serve proprio a trovare quel senso.
Un saluto,
Dott.ssa Luna Sterpetti.